Pausa. Ovunque dei falliti emergono, affiorano, galleggiano: allevati da generazioni addestrate a gustare la merda e pronti ad istruire i discendenti alla stessa scuola. La dottrina si tramanda, i signori dello sterco hanno trovato un regno già pronto ad accoglierli, questo mondo, non un altro. Questo mondo non si avvelena mai, sopravvive a tutto: ha dimostrato, nel corso dei secoli, di poter tollerare un numero incredibilmente elevato di cretini, farabutti, gaglioffi e canaglie non meglio specificate. E’ un mondo che digerisce ogni stronzo, ogni minchiata, ogni marito violento, ogni moglie violentata; ogni ingiustizia e ogni mente deforme: il peggio si realizza ogni giorno, e tutto il lavoro intellettuale si riduce all’opera titanica di spalare tonnellate di quella stessa merda defecata col filo a piombo, con precisione verticale e quotidiana come la pioggia senza il vento in un inverno sempre uguale, perché ci sono intemperie che durano quanto la storia dell’uomo, non un’ora di più. E dopo tante fatiche? Resta un’icona che non rappresenta niente, resta il mio cadavere, veramente poco santo, per nulla diverso dalla carcassa di una buona vacca, una di quelle bestie che non se la spassano troppo a farsi mungere per ore e ore: e io mi faccio mungere, in effetti, e non mi stanco mai di farmi trattare come una gigantesca tetta speculativa, sicuramente più vacca che scrofa, perché io ho un compito, perché io ho una missione, e del missionario ho la divisa immacolata e la coscienza lorda: a mio modo sono perfetto. In tutta onestà, se non fossi diventato adulto in un istante di distrazione, avrei potuto fumare migliaia di sigarette con la consapevolezza di un uomo, perciò non come le fumerebbe uno scimpanzè, una dietro l’altra, e avrei sostenuto di essere un uomo soddisfatto. Tra gli uomini, i peggiori cretini si sentono sempre appagati, ricambiati, felici, coccolati: uomini, appunto. Sono una bestia bisognosa di cure; ho alcune inammissibili manie che, ad ogni modo, riguardano tutte la scrittura: sono una bestia innocua per il genere umano, che ha bisogno di ben altro per contrariarsi. Resta da stabilire se io sia una bestia utile.
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