1) Unità e Crisi sono due concetti tutt’altro che banali e battezzando una rivista "Unitadicrisi”, più che proporre soluzioni, si consigliano dilemmi e si offrono dubbi. Come dire: socializziamo, ma con queste premesse e con il solito mezzo: la vituperata parola, che la si voglia dire poetica o meno. Lucio ha un dubbio, che esprime in maniera molto diretta: “Ivan, sai che ti stimo, però un sospetto di "maledettismo di maniera" mi resta comunque.”. Credo di poter rassicurare Lucio: il maledettismo di maniera, locuzione che descrive un atteggiamento disgraziato ma diffuso, nel mio caso non è che l’apparenza della maschera con cui mi presento in pubblico, e la maschera è necessaria. Non è mia intenzione dilungarmi su maschera ed esistenza: è sufficiente dire che non posso distinguere tra l’una e l’altra e che non voglio perdere tempo in arrampicate filosofiche tanto complicate quanto frivole. Per il resto, la penso sempre come qualche mese fa:
“Se l’ottusa negazione della maschera è semplice impostura, ne deriva che la scelta consapevole di una maschera non sia faccenda da poco: non si deve immaginare di entrare nella bottega di un mastro mascheraio e affittare la faccia che più ci aggrada, o l’anima, se si preferisce un concetto oscuro ma celebrato. In nessun caso quest’anima sarebbe il delirio di cui si occupa la religione: sarebbe volto e carattere, piombo e furore; una carne tangibile, un occhio visibile, un’umana consistenza. La scelta non è facile: chi vogliamo essere, cosa vogliamo fare del nostro tempo, cosa vogliamo abolire del mondo? Vissuta da sempre come sporca o torbida, la maschera non è né più sporca né più torbida della politica. E’ feccia che non dispiace.”
Il caso vuole che non sia sempre tempo di festa, tutto qui: caro Lucio, ti ringrazio per la critica. Quanto a Unità di Crisi, non ci si deve attendere certo un infinito melodramma con contorno di giaculatorie: dieci sagome tristi e avvilite non sono dieci individui geneticamente addolorati. Si scrive in un certo tempo, lo stesso tempo in cui si vive: se si ritiene di avere dei doveri, se si ritiene che scrivere non sia uguale a non scrivere, ci si assume alcune responsabilità. Io non sono cieco e non sono muto, per quanto parta dalla presunzione di fallire, la mia immodesta tara. Non è l’esibizione di un depresso (o di più depressi) ciò in cui ti sei imbattuto, ma il programma minimo di un’ambizione notevole che, secondo logica e buon senso, si aspetta di rimaner delusa: motivo che non basta per decidere di tacere. Ha sicuramente ragione Kristian, riguardo me: non del tutto rimbambito, sono chiaramente in crisi. Eccomi qui, infatti.
2) Trovarsi in tanti è sempre piacevole. Mi rendo conto che la contemporanea presenza mia e di Strelnik (due personaggi notoriamente distratti), turberà la pace della brigata: ci si sopporterà. Per ora, prima che qualcuno dimentichi di rinnovare il nome di dominio in coincidenza con il picco massimo di accessi (sia io che Max abbiamo una notevole esperienza in trovate del genere), Max mi soffia il primo posto in una speciale graduatoria su cui avrò occasione di tornare. Vale la pena citarlo testualmente:
“Avrei dovuto scrivere di udc sul mio blog qualche ora fa;
dovevo solo uscire per un'oretta - robe di lavoro -
mi son dimenticato le chiavi a casa.
Le chiavi in casa
e
INFILATE NELLA TOPPA DELLA PORTA ALL'INTERNO.
Morale: sono entrato in casa mezz'ora fa con i POMPIERI”
[Carteggio privato, pubblicazione autorizzata dall'autore]
E’ evidente, il gruppo Unità di Crisi è perfettamente organizzato. Io farò il comico, con il permesso di Max.
3) In molti mi hanno fatto notare che il nome “Unità di Crisi” è davvero azzeccato. Se vi è qualcuno interessato all’archeologia dell’idea non ha che da chiedere a B., che inizierà raccontando di una mia sublime testata contro un muro. Più che il pudore, l’imbarazzo mi impedisce di approfondire i dettagli del mio stordimento.
4) Un ringraziamento personale va ai lettori di roquentin.net, che non esiste più. Non posso ringraziare tutti e ne prendo uno a caso: Gabriella (non smetterai così di leggermi, spero).
5) Un altro ringraziamento (e si fotta la retorica) va a tutti i ragazzi che potete leggere qui.
Quanto agli assenti, devo aggiungere almeno Arsenio, Emilio R., Fainberg, Lore, Silvia Brusotti, Vecchiofrac.
Aggiornamenti in corsa.
Hanno scritto di Unità di Crisi:
Ale;
Arsenio;
Babsi;
Cisnext;
Esther;
Loredana;
Macca;
Max;
Mirumir;
Paolo;
...
Aggiornamento:
Gabriella ( a una prim’occhiata, più che unità di crisi, qui s’intravede l’unità di crasi d'un coacervo
di temperamenti che, contaminati gli uni dagli altri, danno vita a
un’alchimia d’umori, una combinazione aspra, amara, forte, tenera e
spumeggiante di sangue, flemma, bile bianca e nera che ci voleva e, se prima non c’era, ora c’è!);
Lucis;
Mafe;
Noblogo;
Lusky (Irriducibili ottimisti, avete tutto il mio supporto ed il mio pigro
impegno ma non credo che questo basterà a procurarvi una querela);
Johnny Durelli (Sto parlando di:Babsi Jones,Cadavrexquis,Confusion is Next,Esther
G:,Honest,Infandum,Ivan Roquentin,Lello Voce,Maciej Toporowicz,il
subsubcomandante Mirumir, il compagno Strelnik(ov),Tsunami Notes,Wang
Mu.
Insomma,mica pizza e fichi.);
Lucio (in dialogo con strelnik);
Ancora Strelnik (Così penso a un altro mucchio selvaggio appena arrivato in città: senza
bisogno di pistole, malridotti e fieri, capaci d'immergersi dentro
l'orrore d'una risata e venirne fuori coi gomiti appena sbucciati.);
Gianni Biondillo su Nazione Indiana (Gianni cita Sartre e azzecca il titolo, Una funzione sociale, "Se potremo mantenere quanto ci siamo ripromessi, se potremo far
condividere i nostri punti di vista a qualche lettore, non ne trarremo
un orgoglio esagerato; ci feliciteremo semplicemente d’aver ritrovato
una buona coscienza professionale, e del fatto che, almeno per noi, la
letteratura sia tornata a essere quella che non avrebbe mai dovuto
cessare d’essere: una funzione sociale.
Jean-Paul Sartre, presentazione di “Temps Modernes”, ottobre 1945);
Ermetika;
Pino (Quasi tutti voi avrete la pancia piena, ma il cervello ha ancora fame: portatelo lì.);
Marta;
Giulio Zu, che cita Troisi;
Ivan posso aggiungere al mio repertorio:
cadute plateali in spazi angusti dove è quasi impossibile cadere,
quarti d'ora a ricordarsi "dove cazzo avrò parcheggiato iersera"
e altre amenità.
Creare un sommovimento, aumentare l'entropia,
generare dubbi, salvarsi temporaneamente in corner.
Coi nostri server-down tutto questo è assicurato. ;)
Posted by: strelnik | November 16, 2005 at 12:07 AM
Ivanozzo che mi fa un post sentimentale su "ispirazione" di Lucio Angelini: Ca s'arravota o munnno, siamo al "ne ho viste di cose che voi umani ..."
Posted by: Lucis | November 16, 2005 at 12:52 AM
Angelini, se tu mi citi Blade Runner io mi terrorizzo, e il prossimo post lo scrivo in serbo e senza sottotitoli :-)
[Strel, faccio notare che dai pompieri siam passati direttamente al codice rosso degli ospedali: siamo professionisti:]
Posted by: Babsi | November 16, 2005 at 03:32 AM
PS. Va aggiunto:
http://www.livejournal.com/users/noblogo/
Posted by: Babsi | November 16, 2005 at 03:34 AM
[Ecco, ho confuso Lucis con Lucio. Sarà la quarta volta che accade in settimana. Prevedo crisi di personalità.]
Posted by: Babsi | November 16, 2005 at 03:34 AM
(io quasi quasi ne approfitto. sporco a terra, sputo in testa ai passanti, tocco il culo alle femmine, scappo con la cassa e la cassiera. Poi dico che è stato lucio angelini.)
Posted by: Lucis | November 16, 2005 at 10:13 AM
Tocchi il culo alle femmine?
Posted by: ivan roquentin | November 16, 2005 at 02:38 PM
Ehm...avrei scritto anch'io...;-)
Posted by: JohnnyDurelli | November 16, 2005 at 03:14 PM
Johnny, l'ho appena segnalato, appena il rebuild del blog funziona appare anche qui. (Che palle, Typepad)... Grazie :-)
Posted by: Babsi | November 16, 2005 at 03:24 PM
Figurati e grazie a te!
Posted by: JohnnyDurelli | November 16, 2005 at 03:32 PM
Johnny, il mio blog stava "censurando" me!
Posted by: ivan roquentin | November 16, 2005 at 03:44 PM
Che te lo dico a fare?Non c'é più religione!
Posted by: JohnnyDurelli | November 16, 2005 at 04:14 PM
"Tocchi il culo alle femmine?"
Dici che non è il caso? Peccato, mi sembrava un delle cose più belle del programmino *sigh*
Posted by: Lucis | November 16, 2005 at 05:01 PM
Che idea interessante, Ivan, complimenti.
Posted by: Simone | November 16, 2005 at 10:40 PM
Lucis, ho appena cercato di convincere Iannozzi del suo maschilismo (invano): una questione non dda poco (dimmi tu se la sopravvaluto) è il silenzio intorno a una forma di umorismo che ricalca schemi maschilisti, che sia indipendente o meno dalla volontà dell'autore (questo punto: che sia dipendente o meno dall'intenzione dell'autore, non è irrilevante). Mettiamo che io mi becchi pure da te del moralista (dubito): tu cosa pensi in merito? Domanda seria.
@ Simone: l'idea ovviamente non è solo mia, ma di un gruppo: una specie di contagio che si è diffuso bene, secondo me (non sto facendo i complimenti a me stesso, ma agli altri che puoi leggere su unità di crisi).
Ora, non avendo voglia di aprire ancora la mail, ed essendo in arretrato anche con Lucis, ti chiedo persino come stai.
@ Lucis: nel frattempo ho avuto qualche disavventura che mi ha portato al pronto soccorso, ti stavo appunto raccontando di essere in ottima forma:)
@ Babsi: secondo me Lucio non si incazzerà.
Posted by: ivan roquentin | November 17, 2005 at 03:49 AM
Saluti a tutti e grazie ai redattori!
Già che ci siamo: non ho seguito i precedenti con Iannozzi, ma D. R. Hofstadter aveva compiuto alcuni interessanti esperimenti di de-pornificazione e de-maschilizzazione delle barzellette, che consistevano essenzialmente (ma è più semplice a dirsi che a farsi, per una volta) nello scarnificarle alla pura struttura e poi riapparecchiarne lo scheletro con elementi diversi. Spesso gli riuscivano meglio delle originali :)
(P.S. grazie per aver abilitato il test di Turing a rovescio. Typepad è ancora convinto che io sia uno spambot, ma almeno mi lascia dimostrare il contrario.)
Posted by: Pino | November 17, 2005 at 09:55 AM
Pino, link eventuali per l'esperimento di Hofstadter?
Che ti ha combinato typepad?
Posted by: ivan roquentin | November 17, 2005 at 02:32 PM
"Lucis, ho appena cercato di convincere Iannozzi del suo maschilismo (invano): una questione non dda poco (dimmi tu se la sopravvaluto) è il silenzio intorno a una forma di umorismo che ricalca schemi maschilisti, che sia indipendente o meno dalla volontà dell'autore (questo punto: che sia dipendente o meno dall'intenzione dell'autore, non è irrilevante). Mettiamo che io mi becchi pure da te del moralista (dubito): tu cosa pensi in merito? Domanda seria."
Mi sembra un punto MOLTO MA MOLTO IMPORTANTE.
Io suggerisco:
1)Che tu ti fai passare preliminarmente da babsi lo scambio di mail che ha avuto con me il 20 ottobre (il penultimo babsi)
2)Di "esprimere i pensieri" tramite mail, eventualmente una cosa tipo gogglegroup se anche babsi avrà voglia di discuterne: ne avrei piacere (ma puoi invitare chi vuoi, più siamo meglio è)
Però se vuoi ne possiami parlare pure qui. Dimmi tu
Pronto soccorso. ti capisco, la settimana scorsa ci ho accompagnato mia figlia di 3 anni: aveva smesso di camminare.
Posted by: Lucis | November 17, 2005 at 05:23 PM
dimenticavo:
non so che discussione hai avuto con iannozzi. non ho letto nulla.
non credo che lucio angelini si incazzi facilmente: mi sembra una persona ricca di ironia. a parte che è un po che ci scambiano l'uno per l'altro, la cosa sta diventando un gioco. ieri ci ho scherzato su nel suo blog.
Posted by: Lucis | November 17, 2005 at 05:29 PM
Lucis, una cosa: rientro adesso, leggo i miei soliti weblog fra cui questo e non capisco *nulla* di quello che stai dicendo e delle ragioni per cui mi stai tirando in ballo. Per cominciare, non è mia abitudine forwardare carteggi (che per altro riguardavano il mio post su Wu Ming, quindi non c'entrano nulla), ed è bene che sia chiaro che "Babsi", "Ivan", "Strelnik", "Esther G." (ecc.) pensano ognuno con la propria testa, pur avendo progetti comuni. Ergo, gradirei che la si smettesse di citarmi a sproposito. Se devi parlare con Ivan, parla con Ivan. Se hai qualcosa da dire a me, la mail la conosci, ma credo si stia esagerando: uscire a prendere una boccata d'aria spesso è utile. Con affetto, eh, ma ho la sensazione che tu sia in "overburning" da rete.
Posted by: Babsi | November 17, 2005 at 09:51 PM