Prima di una lunga (doverosa e richiesta) postilla sulla Tag revolution, denominazione insolitamente austera di un'idea banale ma efficace, qualche aggiornamento:
c'è qui una petizione da firmare (sarebbe importante anche farla girare), dal titolo vagamente retorico, ma dal contenuto chiaro, almeno per quanto riguarda gli obiettivi minimi (si rifiutano certi provvedimenti, qualunque siano i motivi: e gli autori);
qui, a cura di Tsunami, c'è una traduzione in italiano della petizione (più alcune utili informazioni), consiglio di leggere il post;
della libertà negli Emirati Arabi discuterò nei prossimi giorni con alcuni ragazzi di Dubai, ma nel frattempo devo ringraziare Babsi, grande esperta di geopolitica oltre che grande scrittrice, per alcuni suggerimenti riguardo le correzioni da apportare al testo della petizione (che ancora nel tardo pomeriggio risentiva di un patriottismo sospetto);
la Tag revolution riparte in mattinata, nessuno ci rincorre: in attesa dell'opinione di qualche giornalista e delle risposte da parte degli amministratori di flickr;
su Unita di crisi, cambiando discorso (si dice che sia uno scrittore), c'è il secondo dei trenta monologhi di un romanzo impuro: "Amore mio, dategli le vacche..."
(Aggiornamenti in corsa...)
Di libertà (e Tag revolution) di parlerà alle 23.00 del 29 novembre su radionation, canale 1
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