Lei – In che secolo siamo?
Lui – E ti rivolgi a me? Io sono il
secolo.
Lei – Dobbiamo annotare la data, questa discussione è un pezzo di
storia. La tua ingenuità mi commuove. Vieni dalla tua Circe, qui...
Lui – Mi
trasformerai in porco?
Lei – Vai benissimo così.
Lui – I porci non sanno
scrivere.
Lei – Nemmeno tu, ma questo sarà il nostro segreto.
Lui –
Sissignora.
Lei – Devi fare progressi nelle tue conoscenze, ti si sfotte
troppo.
Lui – Sono invidiosi.
Lei – Sono invidiosi del tuo
successo.
Lui – Quante copie abbiamo venduto?
Lei – Mettendo insieme le
mie e le tue?
Lui – Sì.
Lei – Uno sputo.
Lui – Devi darti da fare, mia
governante.
Lei – Ci sono certi rompicoglioni…
Lui – Se solo sapessi…ma
non so!
Lei – Quando fai così non posso fare a meno di amarti.
Lui –
Amiamoci pure.
Lei – Mi basta un amore a senso unico.
Lui – Ed io?
Lei
– Tu avrai fortuna, tu sarai il genio.
Lui – E avrò anch’io la mia porzione
di figa?
Lei – Il millennio è appena iniziato.
Lui – Diciamo sempre le
stesse cose.
Lei – Li dobbiamo convincere.
Lui – Quanto ci vorrà?
Lei –
Non posso fare previsioni.
Lui – Io vedo molto in là…il mio nistagmo si getta
sull’infinito, la figa s’imbroda, anche la tua non può esimersi, mi piace la
carne, io sono un telescopio con il cazzo moscio, ma il batacchio si sistema, e
la letteratura lo nobilita.
Lei – Quando scrivi sei cosciente?
Lui –
Quanto adesso.
Lei – Non lo dire in pubblico.
Lui – A quei mille sfigati
che mi leggono?
Lei – Proprio a loro: non dire nulla.
Lui – Il mio
spirito è profondo.
Lei – Lo so, lo so…
Lui – E gli altri non lo
sanno?
Lei – Ma certo che lo sanno, anche se non lo vogliono
ammettere.
Lui – Ho un’idea.
Lei – E’ un grande momento!
Lui – E se
invece di fare il critico facessi l’aguzzino a tempo pieno? Devono confessare il
loro amore per me.
Lei – Il tempo ti darà ragione, ma non li posso torturare.
Anche se mi piacerebbe.
Lui – Sono quasi un vecchio.
Lei – Dopo la morte
entrerai nell’Olimpo.
Lui – Dove entrerò? Di che catafalco si tratta?
Lei
– Lascia perdere.
Lui – Ma non si possono forzare i tempi?
Lei – Dovremmo
evitare di metterci in ridicolo. Siamo morfologicamente diversi, io e te.
Lui – Siamo la nuova specie.
Lei – Se ne accorgeranno.
Lui – Mi
fido.
Lei – Perché hai iniziato a scrivere?
Lui – Perché avevo finito il
latte.
Lei – Puoi spiegarti meglio?
Lui – Certo. Un bel giorno spalancai
il frigorifero, gettai tutto all’aria, e non c’erano altro che pezzi di carne. I
pezzi di carne si misero a volare per la stanza, era un giorno di festa…
Lei
– Non divagare.
Lui – In effetti cercavo il latte. La sera prima avevo
vomitato l’anima, l’anima non contiene latte, perciò da qualche parte doveva
essere rimasto del latte.
Lei – Lo avresti trasformato in un’anima. Sei il
demiurgo.
Lui – Sono un masochista.
Lei – Devo scrivere tutto, deciditi,
masochista o demiurgo?
Lui – …
Lei – Sì?
Lui – …
Lei –
Perfetto.
Lui – …
Lei – Ovvio, il rischio sta nel modo in cui esponi la
tua sofferenza.
Lui – …
Lei – Questa è arte! Letteratura, grande pezzo di
ghiaccio, continente emerso…tutti i fili nelle mie mani.
Lui –
Sissignora.
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