Pausa. E adesso la bella locanda è vuota. Ho delle parole in testa, si direbbero idee. Ho del sangue sulla mano, si direbbero stimmate, o variazioni su un tema soggettivo della santità. Potrei averle provocate io, per dimostrare quanto gli esseri umani siano infelici, ammettendo che l’umanità stia nel palmo di una mano: il mondo intero potrebbe pernottare in un guanto. Ecco: la felicità non conta davvero nulla se appena nomino il suo dirimpettaio ho risolto, in maniera scolastica, i dilemmi del sovraffollamento. Uno studio del tutto dilettantesco, con un masochista come ipotesi di lavoro. “Non si è capito.” “Non si è mai capito nulla. E chi sarebbe, poi, questo si?” “Si è tutti.” “Un bel bordello!” Non verrà nessun principe, qui, a salvare questa figlia d’Eva che non fu mai Cenerentola. Il principe ha la strada segnata, ha un calendario e una rubrica e conosce i nomi delle vergini a cui strappar la sottana. E poi, non bisogna dimenticarlo, il giudizioso olfatto principesco non fiuta altro che pie madonne, perdio. “Dio è la tua Svizzera.” “Ti sbagli, la Svizzera esiste.” “L’hai mai vista?” “No, ma ci sono testimoni.” “Lo stesso vale per il padreterno.” “I suoi testimoni non sono affidabili.” “Chi sono i testimoni della Svizzera?” “Gli svizzeri.” “E tu ritieni che non esista uno svizzero che, almeno una volta, abbia visto dio?” Dio, dunque, non è la mia Svizzera, e della Svizzera non vale le sue migliori vacche. Ci sarà domani? Son faccende, queste, da cristiani, o non son cazzi dell’invisibile? Invisibile e assente, distratto per confessione, indebolito per l’oblio dei suoi servi, praticamente sfatto. Dio fu per me l’indolente che conduceva una pigra esistenza di periferia, prima di scomparire. Sarà stata la sua volontà, quella materia tenacemente oscura, quell’oggetto che la ragione non penetra: ma neppure l’imbecille la scalfisce. Squallido dio, intravisto in un pomeriggio, in un teatro di Milano, aggirarsi tra le pagine di un copione firmato J.P. Sartre*, e disciolto qualche pagina dopo: trasformato, licenziato e infine abolito. Lasciatemi solo dormire. * Il diavolo e il buon dio
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